Nella ceramica raku di Hiromi fascino finlandese e giapponese
Oggi Vi raccontiamo una storia di…
ceramica raku, originalità antica e design contemporaneo.
La storia di Hiromi è molto affascinante e insolita: è di Valdengo, ma di origine metà giapponese e metà svedese.
Ha sempre avuto una passione sfrenata per il fatto a mano.
A scuola, fin da piccola, sviluppa una spiccata attitudine nel lavorare la creta e la ceramica.
Pochi anni fa, decide di investire più tempo in questa attività e di specializzarsi nell’utilizzo tornio con degli stili sempre diversi, dando vita a numerose tipologie di oggetti: orologi, ciotole, pezzi di decorazioni.
Utilizza una tecnica di lavorazione della ceramica che si chiama Raku, termine derivante dal nome di una delle più autorevoli famiglie di mastri vasai (Rikyu) e che significa letteralmente “Vivere con gioia e armonia la natura”.0′
L’origine di questa tipica ceramica artistica viene fatta risalire al Giappone del XVI secolo ed è parte integrante di una delle più significative tradizioni nipponiche: la cerimonia del tè.
La ceramica raku è ottenuta con una particolare seconda cottura dell’argilla che viene effettuata in un forno a gas.
Il pezzo viene estratto a caldo con speciali pinze, indossando protezioni contro l’elevato calore e viene quindi posto in un contenitore metallico contenente segatura, foglie o carta.
Il contatto provoca l’accensione di una fiamma che produce una riduzione di ossigeno con conseguente formazione di particolari lustri nella smaltatura e annerimento delle parti non colorate.
La sua cottura è davvero particolare e coinvolgente.
Una volta cotti una prima volta in un forno a gas o elettrico, successivamente smaltati e nuovamente cotti nel forno a gas alla temperatura di 960°C circa, gli oggetti artigianali vengono estratti incandescenti e sottoposti al processo di riduzione
Lo shock termico è la differenza principale tra la classica ceramica italiana e il raku: la prima si lascia raffreddare nel forno mentre il secondo viene estratto a caldo.
Questi processi della lavorazione conferiscono un’affascinate imprevedibilità alla tecnica raku.
Ogni volta che viene estratta dalla segatura una creazione e viene passata sotto l’acqua non mancano mai le sorprese cromatiche.
Ciò, unitamente alla lavorazione artigianale dell’argilla, rende visibilmente unica ogni creazione.
Ogni oggetto ha una sua storia: è irripetibile e acquisisce valore e bellezza proprio per questa ragione.
La produzione raku di Hiromi è adatta a tutti coloro che amano avere in casa oggetti dal design minimalista ma ricercato.
I suoi oggetti sono molto semplici, squadrati, dalle linee dritte (questa è l’influenza della cultura svedese) oppure (secondo l’influenza di quella giapponese) sono più ricchi di particolari, con caratteri animati.
Al Mercatino degli Angeli porterà tante proposte diverse, come statue, orologi con design particolare, ma anche i quadri, alcuni a tema natalizio ed originalissime luci con angeli dentro.
Non perdete l’occasione di conoscere Hiromi e il suo estro a Sordevolo solo domenica 15 Dicembre.